«Una cartina del mondo che non contenga Utopia non è degna neppure
di uno sguardo, perché tralascia il paese nel quale l'umanità continua
ad approdare. E, quando vi approda, l'umanità si guarda intorno, vede
un paese migliore e issa nuovamente le vele. Il progresso è la
realizzazione di Utopia.»
(Oscar Wilde, L'anima dell'uomo sotto il socialismo (1891), traduzione
di Francesca Ricci, in Tutte le opere, a cura di Masolino d'Amico,
Newton Compton Editori, 2010.)
Nome coniato da Thomas More nel 1516, con le voci greche ū ‘non’ e
tópos
‘luogo’; propr. “luogo che non esiste” •1821.
Il termine può anche riferirsi ad una meta intesa come puramente ideale
e non
raggiungibile; in questa accezione, può avere sia il connotato di
punto di riferimento su cui orientare azioni pragmaticamente
praticabili, sia quello di mera illusione e di falso ideale.